giovedì 1 giugno 2006

La Russia è sempre la Russia

Secondo questo interessante articolo apparso su Repubblica.it, in Russia stanno tornando in voga i modi e metodi propri del regime sovietico, grazie sicuramente al clima così "democratico" che una ex spia del KGB come Putin diffonde in ogni sperduto angolo di quel paese/continente.
Mi chiedevo come Putin, sicuramente intelligente ed abile come solo i dittatori sotto mentite spoglie sanno essere, poteva accettare di reggere il gioco a Berlusconi, che in visita alla Sacra Madre Russia gli consegnava il famoso Libro Nero del Comunismo. All'inizio si sarà chiesto se si trattava di una trappola, magari il proprio nome campeggiava su quelle pagine di racconti di misfatti di un regime sconfitto. Poi forse si sarà interrogato sulla possibilità che Berlusconi avesse sbagliato tappa di un tour nell'Est europeo,magari il libro era destinato al premier Polacco...che sicuramente avrebbe apprezzato il dono ma di certo non lo avrebbe trovato ironico e paradossale quanto lui. Infine forse ha capito che sussiste un'inaspettata vicinanza morale e politica tra lui, Putin, e Berlusconi.


Se il nostro ex-premier ama definire i guidici tutti come "antropologicamente diversi" (sottintendendo inferiori) e pazzi o malati quelli che osano occuparsi delle faccende di una persona "innocente per definizione" (quando mai) come lui, Putin non spreca inutili parole ma agisce nello stesso senso...al Parlamento passa una legge che permette ad un medico, compiacente, di internare una persona così folle da opporsi alla corruzione in manicomio senza intervento della magistratura e senza possibilità di intervento e controllo di altre autorità. Mi riesce difficile, se non impossibile, pensare che queste cose accadano in Russia senza che lo Zar Putin ne sia il beneficiario principale.


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