giovedì 22 novembre 2007

On Frommer's blog

Arthur Frommer è riconosciuta come una delle massime autorità nel turismo internazionale ed ha creato la serie di guide Frommer's. Ha un interessante blog di suggerimenti ed opinioni sull'argomento.

Su Flickr.com è presente un gruppo a cui aggiungere delle foto che possono essere utilizzate nel blog di Frommer. Nel post di oggi Another way to overcome the low value of the U.S. Dollar against the Euro sul blog di Frommer  è stata scelta una mia fotografia. Ovviamente ne sono onorato.

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venerdì 9 novembre 2007

Angel's Landing

Angel's Landing è uno dei sentieri più famosi nel Zion National Park. La sua particolarità è quella di seguire (in salita) il crinale di una parete di roccia che porta ad un monolite proteso verso l'interno del grande canyon, con entrambe i lati del sentiero scoperti, aperti verso il vuoto.

Zion

Dopo averne letto in racconti e guide avevo deciso che sarebbe stato un trail da percorrere. Ogni guida ed informazione, da qualsiasi fonte arrivi, indica il trail come particolarmente faticoso, pericoloso e da evitare per chiunque soffra di vertigini. Come il sottoscritto.

Di solito non tento mai nulla al di sopra delle mie possibilità (divise per due per sicurezza) ma il richiamo di questa piccola sfida personale è stato forte. Per questo mi sono preparato durante la primaversa, uscendo spesso a camminare la sera insieme a Silvia.

Il giorno in cui siamo arrivati al parco di Zion facciamo un giro a bordo di uno degli autobus del servizio parchi per visitare i punti di interesse del parco e costeggiamo  Angel's Landing. In quel momento, la somma imponenza di Angel's Landing e la quantità di avvisi del prudente servizio parchi mi suggeriscono di riconsiderare l'opportunità di affrontare un sentiero forse troppo difficile per me. Ce l'avrei fatta a camminare per 4 km salendo di circa 500 metri, per poi ripeterlo tornando indietro? Come avrei reagito al salto di 250 metri da un lato del sentiero e 400 dall'altro? Sarei rimasto impietrito dalle vertigini, strisciando per tornare alla tranquillità del fondo del canyon?

Zion

Però ero già lì, ci avevo pensato troppo per farmi scoraggiare all'ultimo momento. Silvia non si sente bene e decidiamo che avrei affrontato da solo il sentiero la mattina seguente. Credo avrei vissuto con maggiore preoccupazione la camminata se ci fosse stata anche Silvia.

Il primo autobus passa davanti al nostro albergo alle 5:30 per portare gli "esploratori" più mattinieri all'inizio dei sentieri del parco. Scelgo di partire presto per evitare il caldo terribile del primo pomeriggio e la grand parte dei visitatori del parco, contando di salire con tutta la calma possibile. Sveglia alle 4:30 per timore di mancare l'autobus ed iniziare a "carburare" prima di fare anche un solo passo.

Sembro la pubblicità ambulante di un produtore di abbigliamento sportivo. Bardato con la sacca del treppiede, bean bag per la macchina fotografica con borraccia annessa, giacca tecnica anti-vento e racchetta da trekking esco dall'albergo ed aspetto l'autobus. Al buio, aria profumatissima, cielo stellato come può esserlo solo negli States.

Mi sento abbastanza cretino ad aspettare l'autobus mentre tutte le altre persone sane di mente riposano. Fino a quando non salgo sono tentato di tornare a dormire e rinunciare, più che altro preoccupato dall'impegno che mi attende.

Gli altri passeggeri dell'autobus sono anche più attrezzati di me ma trasmettono maggiore fiducia nel successo della sfida personale che si sono preposti. Scendo al punto di partenza del trail, il Grotto trailhead. Buio totale. Lascio passare un velocissimo gruppo di ragazzi ed un paio di iron man ed inizia la salita lungo tre serie di tornanti.

Zion

La prima serie porta all'interno del Refrigerator Canyon, la seconda porta ingannevolmente all'inizio della terribile ultima serie, composta da 21 strettissimi tornanti.

Giungo alla base dell'ultimo, meraviglioso e spaventoso tratto del sentiero. Ritrovo il gruppo di ragazzi, nell'ordine i miei pensieri sono stati questi:

SODDISFAZIONE: Alla fine li ho ribeccati, non erano poi così veloci
DUBBIO: Come mai hanno l'aria così distrutta, non siamo praticamente alla fine?
lo sguardo si sposta un po' più in alto ...
RASSEGNAZIONE: Sono all'inizio, non quasi alla fine, e dovrei salire li sopra?

Zion

Mi riposo un po' e guardo il gruppetto salire. Inizio a salire anche io, il sole ormai illumina il canyon ed il vento cresce, sempre di più, arrivando ad avere la forza per muovere la mia massa non indifferente. Un paesaggio meraviglioso, la salita è più bella e divertente di quanto avrei immaginato.

Zion

La calma suggerita dalla prudenza non mi fa sentire lo sforzo della salita, aiutata dalle catene poste nei punti più impegnativi. Ad ogni passo si apre una vista particolare. Non sento mai nemmeno un po' di vertigine, nemmeno nei punti più stretti.

Zion

Arrivo in cima, dove ritrovo il gruppo di baldanzosi giovani americani e gli iron man. La soddisfazione è unica, la vista spettacolare.

Alla fine ce l'ho fatta, ho vinto la mia paura dell'altezza. Per questo ed altri fattori, fino a qualche anno fa non avrei mai pensato di poterci riuscire.

Zion

La sommità di Angel's Landing è abitata da una moltitudine di chipmunk, una versione più piccola e paffuta degli scoiattoli. Appena prima di prendere la via del ritorno noterò che sono improvvisamente scomparsi ed in cielo volteggiano due grossi avvoltoi.

Zion Zion

Mentre il gruppo e gli iron man iniziano la discesa, io rimango a godermi il panorama e prolungare il più possibile il mio momento di gloria personale. Almeno fino a quando non arriva un ragazzino di 10 anni con il padre ...

Il caldo è sempre più forte, qui verso le 11 inizia ad essere insopportabile. Decido di iniziare la discesa, per tornare all'albergo e raccontare a Silvia della mia impresa.

Zion

Con la luce il sentiero appare più impervio e lungo di quanto sembrasse all'alba. In effetti ci si mette molto di più a scendere che a salire.

Lungo il crinale di roccia inizio a distinguere gruppi di hikers che procedono in fila indiana. Non mi dispiace fermarmi all'ombra dei giganteschi pini (ponderosa forse?) che punteggiano il sentiero per farli passare.

Zion

La quasi totalità delle foto sono state scattate proprio durante il ritorno. La luce è incredibile, le innumeravoli gradazioni del rosso della roccia, lo scenario sempre diverso, sono una generosa ricompensa per la fatica.

Mentre scendo mi diverto a rispondere alla domanda che tutti mi pongono: "quanto manca alla cima?". Incontro un signore con i capelli bianchi, è salito ad Angel's Landing 30 anni prima ed ora ritenta, per vedere cosa è cambiato, nel luogo ed in se stesso. Sicuramente anche io ci tornerò, un giorno.

Zion

Questo sentiero nel Zion NP fu nominato "Angel's Landing" da uno dei primi visitatori del parco nel non lontano 1916. Frederick Fisher disse che solo un angelo avrebbe potuto raggiungere la sommità del monolite.

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Le mie foto di Angel's Landing si possono vedere in questa pagina, anche in modalità slideshow.

Tutte le altre foto del nostro viaggio negli States 2007 sono visibili da questa pagina, anche in modalità slideshow.