lunedì 4 maggio 2009

Era solo una brava persona che ha fatto degli errori

Ogni regime per completarsi deve prevedere la riscrittura della storia e del patrimonio culturale condiviso.
L’opera di revisione del fascismo, portata avanti da “intellettuali della destra” (un ossimoro?) ed anche dalle immagini del giovane di 73 anni in maglietta nera che frequenta minorenni o maggiorate (“meglio che maggiorenni e minorate” la prossima battuta di B), oggi fa un altro salto in avanti.

Il criminale (“delinquente, malfattore” secondo la definizione Garzanti) Dell’Utri ripropone ancora una volta i falsi diari di Mussolini in cui dipinge un dittatore che non voleva la deviazione violenta del fascismo e disprezzava i nazisti. Che i diari siano dei falsi sembra non preoccupare troppo nessuno, tra falsi in bilancio, false testimonianze e falsi giuramenti su bandiera e costituzione per questa gente il falso ha lo stesso sapore del vero.
Secondo Dell’Utri “Mussolini era solo una brava persona che ha fatto degli errori” e tutto la colpa degli eccessi va ai suoi sottoposti.

Una moltitudine di Italiani è stata privata di ogni libertà, incarcerata e torturata, fatta morire in guerra o mandata nei campi di prigionia e sterminio. Dell’Utri sostiene di avere capito che Mussolini “era un uomo buono”; se fosse stato malvagio cos’avrebbe potuto fare di peggio? Immagino che il criminale Dell’Utri abbia la formazione e la fantasia per dirci come la storia poteva essere peggiore.

Se uno stretto collaboratore della Merkel sostenesse che il nazismo (o nazional-socialismo) aveva degli obiettivi di equità sociale (si certo, per chi rimaneva dopo lo sterminio) e che questo “merito” ideale dovrebbe essere riconosciuto a Adolf, la Germania si interrogherebbe sull’opportunità di reintrodurre la pena di morte per il reato di alto tradimento. 
Chiaramente non ci si aspetta uno scandalo nel nostro paese, in cui la pubblica coscienza è anestetizzata o agonizzante.

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